Presuntuoso è colui che, impedito nel riconoscere le proprie capacità o non volendo farlo, esprime agli occhi degli altri un giudizio sopravvalutante di sé stesso atto a rendere migliore la propria immagine
e reputazione sociale.
La presunzione è quindi secondariamente anche menzogna. Menzognero è colui che sapendo di non dire la verità, esprime un concetto per puro favoritismo personale, per il proprio agio ed interesse.
La presunzione portata all’eccesso diventa quindi facilmente menzogna. Il presuntuoso cade spesso nella menzogna poiché, una volta in ballo e non potendo più tornare indietro, ha un’immagine falsa di sé da dover portare avanti e quindi fa uso delle menzogne per continuare il proprio gioco. Il presuntuoso è spesso anche un egocentrico.
Presunzione è anche senza rendersene conto sopravalutare le proprie capacità. Quindi il presuntuoso, non per forza volendolo, crea di sé un’immagine abnorme, ricca di pregi e di enfasi, che lo fa sentire importante, anzi più importante degli altri.
Presunzione ed egocentrismo vanno a braccetto nel momento in cui la persona che si ha di fronte crede che l’unico vero salvatore del mondo sia lui. La presunzione annulla il senso dell’altro, cancella ogni forma di relazione perché sopravaluta solo il discorso con l’“Io…” senza mai pensare che di fronte ci sia l’altro, Presunzione quindi è menzogna, è egocentrismo, mascherato da un dire gentile e da modi cortesi per meglio trarre in inganno, celando la superbia interiore.
superbia che lo lo fa parere un idolo delle persone che circuisce con arte, il superbo si pone cosi su un piedistallo per poter sovrastare gli altri e imporsi con la falsità delle sue doti, il piccolo mondo che per pigrizia o per rispetto carpito lo ritiene un leader vero.
Nessun dubbio quindi che questo “uomo”, in generale, è la prima vittima della propria arroganza, non è difficile constatarlo osservando, con un certo distacco, tutto quello che gli gira attorno.
Purtroppo l’arroganza nasce dalla presunzione come accennato, di essere sempre e solo il depositario di una verità, quindi rifiutare il dialogo, che è il confronto sulle diverse posizioni, e finisce per questo restare invischiato nella propria logica il più delle volte degenerante.
Ciò ovviamente dovuto alla mancanza di buonsenso, all’esplosione di situazioni senza possibilità di concretizzazione, alla pretesa di saper scegliere per sé e per gli altri, finalizzando spesso a occulti interessi personali e tal volta ancor peggio solo per manifestare d’avere personalità per o nelle sue scelte.
Quando poi ancor peggio non diviene un fomentatore, provocando la nascita attorno a se di gruppetti, senza famiglia, senza patria, senza logica istituzionale, sempre per il solo fatto di attestare la propria insulsa personalità, di leader saccente, ma purtroppo vuoto e sterile dentro.
Si cerca a volte di capirli, a volte anche di giustificarli, ma spesso i risultati sono disastrosi perche tali atteggiamenti vengono scambiati per debolezza, anche se cosi non è, per cui si rende necessario applicare il rispetto delle regole, anche se ad altri,per lo più ai circuiti, può sembrare un atto di cattiveria, di imperio, ma cosi non è, anzi è un atteggiamento dovuto a difesa di tutti, e della istituzione.
Auspichiamo vivamente che qualcuno si riconosca in questo pensato, anche se ne dubitiamo, comunque…..
di G.M.S.